Sono fuori porta, da mia figlia. Lei dorme. È domenica.
Il sole risplende nonostante il vento freddo che soffia tra i vanni e fischia. È autunno, ma travestito d’inverno.
Sento le voci del coro della gente in chiesa, i credenti che Dio gli stia a sentire. Io gli sento, però, ma non sono Dio. Ma oggi è domenica, chissà…
Dalla finestra nel decimo piano si vede la città pigra e tanti alberi ancora. Mi auguro che resistano.
L’orologio grida suo “tictac” taccagno. Il tempo non abbonda mai… Ma oggi è domenica e vorrei scappare dalle mie catene. Vorrei fare come mi pare. Magari…
Mio marito guarda la partita. È domenica.
Qualcheduno corre, forse per piacere, forse per raccomandazione. Lo vedo svanirsi tra le strade giù. Un cane abbaia. Un’altro risponde.
Oggi, però, non ci sono i bambini nella scuola accanto. È domenica.
Non ho ancora messo il sugo a bolire. Sento solo l’odore della lavanda del detersivo.
È domenica. Strano, non vorrei che finisse.
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